giovedì 22 luglio 2010

Le misure del Governo Berlusconi per Università e ricerca: una "cura" che ucciderà il paziente

UNIVERSITA' E RICERCA: UNA CURA CHE NON UCCIDA IL PAZIENTE

Le misure finanziarie che il governo Berlusconi sta per approvare prevedono, tra l’altro, tagli pesanti e indiscriminati all’università e alla ricerca pubbliche.
 Questi tagli arrivano dopo anni di costante declino dei finanziamenti, in assenza un sistema, serio e internazionalmente riconosciuto, di valutazione della ricerca e della didattica.


L’università e la ricerca in Italia hanno senza dubbio bisogno di una cura, che però non uccida il paziente! Per un vero risanamento sono necessarie misure efficaci che introducano un sistema di valutazione rigoroso e trasparente, allo scopo di colpire aree di improduttività e nepotismo. In assenza di ciò, i tagli indiscriminati del governo Berlusconi penalizzeranno solo le componenti attive e vitali degli Atenei e dei centri di ricerca, quelle che da anni lavorano e producono, pur tra mille difficoltà. Se le misure verranno attuate, si avranno effetti devastanti per lo sviluppo culturale e tecnologico di tutto il paese.

Patrizia Lavia, ricercatrice IBPM, CNR-Roma
Patrizio Dimitri, Professore di Genetica, Università La Sapienza

Alison Abbott commenta su Nature il triste momento di Università e Ricerca pubbliche, fatte a pezzi dai tagli del Governo Berlusconi

Questo è senza dubbio il peggior momento mai attraversato da università e ricerca in Italia, anche la rivista Nature se ne sta occupando. Insieme ad altri colleghi abbiamo inviato dei commenti alla giornalista Alison Abbott che ha scritto un bel pezzo a riguardo (http://www.nature.com/news/2010/300610/full/466016b.html). Chi vuole può partecipare.

domenica 4 luglio 2010

Il governo Berlusconi vuole tagliare la tredicesima di ricercatori e docenti universitari

Dopo aver già congelato gli scatti stipendiali di docenti e ricercatori universitari, il governo Berlusconi adesso minaccia di tagliare addirittura la tredicesima. Il provvedimento si riferisce anche a poliziotti, carabinieri, magistrati, diplomatici e insegnanti della scuola. Si tratta dell'ultima bella pensata di una maggioranza ormai allo sbando.
C'è da dire che scuola, università e ricerca pubbliche sono da sempre i capri espiatori di questo e di altri governi. Infatti, i tagli indiscriminati di Tremonti & co. hanno già messo in ginocchio questi settori fondamentali per la crescita culturale e lo sviluppo di un paese civile, ma ora si tocca il fondo.
Invece di dedicarsi alla "macelleria", perchè Tremonti non colpisce le rendite e i privilegi delle tante caste di questo paese? Per cominciare, potrebbe dimezzare ricchi stipendi e pensioni d'oro che vengono generosamente elargisti a ministri e parlamentari, riducendo i numerosi benefici della classe politica più pagata del mondo occidentale. Sarebbe un bel gesto ed un buon risparmio.