"Soldati"
Bosco di Courton luglio 1918
Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie.
Qual'è il nesso tra la poesia “Soldati” di Ungaretti e la ricerca scientifica, direte voi? Beh, non bisogna essere dei critici letterari per cogliere l'analogia con la precaria condizione della ricerca e dei ricercatori nel nostro “bel” paese.
Come molti di noi sanno, dopo più di un anno di legislatura, sia nel campo dei concorsi che in quello della valutazione e dei fondi alla ricerca, le riforme promesse sono ancora immerse in acque stagnanti. La storia infinita del bando PRIN 2007 ne è il tragico esempio. Il bando è uscito per la prima volta in 11 anni, con un grave ritardo di ben 6 mesi sulla tempistica prevista creando gravi difficoltà a migliaia di ricercatori e precari. Infatti, la ricerca, al contario della politica italiana, è un’attività soggetta a forte competizione ed una sua interruzione o limitazione, per mancanza di fondi e personale, può comportare gravi ritardi e danni irreversibili. Questa tremenda stagnazione ha generato precarietà, disorientamento e frustrazione nella comunità dei ricercatori. Nel mio laboratorio, ad esempio, due ottimi elementi che avevano conseguito il dottorato di ricerca e pubblicato su ottime riviste internazionali, sono stati costretti ad abbandonare, perchè non era possibile prospettare loro una programmazione certa. Chi ci risarcirà di questi ed altri danni? In molti paesi europei la programmazione della ricerca pubblica si fa in largo anticipo, mentre i nostri politici si confermano maestri d'improvvisazione, una qualità che sarebbe certo più apprezzata in un gruppo jazz.
Ed il Ministro Mussi cosa fa? Nel corso del programma Exit, ha continuato a citare i suoi interventi a favore della ricerca pubblica. Ma dove vive? Forse in una realtà parallela dove le persone sembrano le stesse, ma in realtà non lo sono e gli eventi hanno esito diverso? La sua immaginazione è degna di Philip Dick. Purtroppo, Mussi parla bene, anzi benissimo, ma razzola male, anzi malissimo.
La ricerca scientifica pubblica in Italia versa da anni in gravi condizioni. Per salvarla serve un fronte ampio e compatto formato non solo da docenti e ricercatori, ma anche da studenti, laureati e precari, che intraprenda azioni concrete volte a sensibilizzare opinione pubblica e classe politica, per ottenere riforme urgenti e condivise. Questo blog vuole essere una piattaforma propositiva di aggregazione e informazione per chi si rifiuta di assistere in silenzio ad un tracollo annunciato.
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