UNIVERSITA' E RICERCA: UNA CURA CHE NON UCCIDA IL PAZIENTE
Le misure finanziarie che il governo Berlusconi sta per approvare prevedono, tra l’altro, tagli pesanti e indiscriminati all’università e alla ricerca pubbliche.
Questi tagli arrivano dopo anni di costante declino dei finanziamenti, in assenza un sistema, serio e internazionalmente riconosciuto, di valutazione della ricerca e della didattica.
L’università e la ricerca in Italia hanno senza dubbio bisogno di una cura, che però non uccida il paziente! Per un vero risanamento sono necessarie misure efficaci che introducano un sistema di valutazione rigoroso e trasparente, allo scopo di colpire aree di improduttività e nepotismo. In assenza di ciò, i tagli indiscriminati del governo Berlusconi penalizzeranno solo le componenti attive e vitali degli Atenei e dei centri di ricerca, quelle che da anni lavorano e producono, pur tra mille difficoltà. Se le misure verranno attuate, si avranno effetti devastanti per lo sviluppo culturale e tecnologico di tutto il paese.
Patrizia Lavia, ricercatrice IBPM, CNR-Roma
Patrizio Dimitri, Professore di Genetica, Università La Sapienza
La ricerca scientifica pubblica in Italia versa da anni in gravi condizioni. Per salvarla serve un fronte ampio e compatto formato non solo da docenti e ricercatori, ma anche da studenti, laureati e precari, che intraprenda azioni concrete volte a sensibilizzare opinione pubblica e classe politica, per ottenere riforme urgenti e condivise. Questo blog vuole essere una piattaforma propositiva di aggregazione e informazione per chi si rifiuta di assistere in silenzio ad un tracollo annunciato.
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