domenica 23 dicembre 2007

Triste Natale per università e ricerca.

Tristi notizie dal Natale della finanziaria: il governo Prodi, come un chirurgo sadico e di mano malferma, per il secondo anno di fila ha inciso tagli profondi nelle carni già martoriate della ricerca scientifica italiana. Nel maxiemendamento sono stati “scippati” 92 milioni di euro destinati ad atenei ed enti pubblici di ricerca. I tagli serviranno per accontentare i trasportatori e per altre “micromisure” risultate prive della copertura prevista. A poco è valso il “patto per università e ricerca” firmato a settembre dai ministri Mussi e Padoa-Schioppa: qui a “schioppare” saranno docenti e ricercatori, privati delle necessarie sovvenzioni. Che strano, i politici così trasversalmente prodighi di belle frasi di circostanza nei confronti di ricerca e formazione, al momento di fare i fatti vengono sempre colti da gravi amnesie. L’anno scorso, Rita Levi Montalcini votò la finanziaria al Senato solo grazie alla promessa, poi non mantenuta dal governo, di inserire provvedimenti a favore della ricerca. Ricordate le risposte di Bindi, Letta e Veltroni su "Europa”, in risposta alla nostra appello firmato da più di 500 colleghi? I tre sottolinearono con grande enfasi che il sostegno della ricerca era una priorità del Partito Democratico. Perchè ora tacciono? Mussi, invece, come un anno fa finge di protestare, sbuffa, borbotta, chiede rimedi, ma in mente ha solo la sua Sinistra Democratica. Ormai è tutto tristemente chiaro: con una classe politica tanto inaffidabile quanto inossidabile, la ricerca scientifica sarà sempre la cenerentola di un paese “borbonico”. Arriverà mai un bel principe a restituirle la giusta dignità?