lunedì 28 luglio 2008

Il sito francese "Sauvons la recherche" sostiene la nostra petizione contro il decreto Tremonti

Soutenons la pétition de nos collègues académiques transalpins contre une loi destructrice de la recherche et de l’université italiennes

Loi LRU, ANR ultra-élitiste et projet de démantèlement des EPST en France, Loi D.L. 112/08 en italie, les temps sont décidément durs pour la recherche et l’université en europe ! Signez et faites signer la pétition de nos collègues italiens contre un projet de loi qui est une attaque sans précédent contre leur système académique public.

sabato 26 luglio 2008

Prin 2007: anche questa volta per la valutazione dei progetti è stato adottato il null-review

Sono state finalmente rese note le liste dei progetti finanziati per il Prin 2007. Dopo tutte le critiche sollevate l’anno scorso, questa volta si attendevano delle valutazioni degne di tale nome, frutto di esperti scelti per l'attinenza ai progetti e di regole internazionalmente riconosciute. Invece, dopo ben 9 mesi dalla scadenza delle domande, è stato deprimente leggere dei giudizi tanto telegrafici quanto approssimativi, formule standard buone per ogni occasione. D'altronde cosa potevamo attenderci da un sistema di assegnazione che funziona a casaccio? Ricordate il caso del genetista umano scelto come revisore di un progetto di Ecologia marina? Altro che peer-review, si è trattato di un null-review, senza nulla togliere a chi è stato finanziato.

Petition to Prime Minister Silvio Berlusconi, Minister of Economy Giulio Tremonti and Minister of Education and Research Mariastella Gelmini

High education, research and innovation are pivotal elements to sustain
the growth and development of a country in a knowledge-based global
society. While Western and developing countries with which Italy is
supposed to compete are investing vast amounts of resources and
significant fractions of their NGP in these fields, the funds invested
in Italy, traditionally very low, have been reduced further and the
recent bill (D. L. 112/08) by the Minister of Economy Tremonti exacerbates
the situation. Specific articles in D. L. 112/08 impose indiscriminate
and heavy cuts that will have devastating effects on the public research
and higher education system, and hence on the scientific and
technological development of this country. Researchers in Italian
public universities and research institutions have had to work for years
under a chronic lack of funds.

The D. L 112/08 now goes beyond all limits. Some of the proposed measures, e.g.
the cut to the ordinary maintenance funds, as well as a substantial
block in staff recruitment and turnover, will rapidly paralyse the
system, preventing its growth and renewal, and cancelling all hopes for
an independent career for thousands of young researchers who will be
growingly forced to go working abroad. Article16 of the D.L. supposedly
offers the ‘liberty’ for Universities to convert into private Foundations; yet,
as presented, it is difficult to see how this remedy might be made
technically effective; on the contrary, it does mark a dramatic cultural
regression in this country by underscoring the Government’s unwillingness to invest
in the public research system. There is a serious risk that, under these
conditions, Italian universities will gradually turn into high
school-like structures, containers of poor and minimal teaching and
exam-making industries from which all scientific research will be expelled.

A first step towards cure and improvement should consider implementing a
serious, strict and transparent evaluation system, cutting unproductive
areas and hitting without hesitation areas of laziness and nepotism.
Instead, the D. L. 112/08, with its ‘linear’ cuts (i.e. , equal for
all), will penalize the best and most vital components in Universities
and research centers, who work, produce and study, albeit in tough
hardship. We are therefore faced with a real emergency and a mortal blow
to higher education and research in our country.

To avoid the danger that Italy irreparably drifts along an unstoppable
cultural, social and economic decline, we invite Minister Tremonti and
the Government to drastically revise the D. L. 112/08 articles
concerning the public university ad research system, and to introduce
reliable and internationally recognized evaluation procedures so as to
promote a true renewal and progress in the Italian system of university
and research.

Sincerely,

mercoledì 23 luglio 2008

Petizione a favore di ricerca e università pubbliche, contro i tagli di Tremonti

Al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al Ministro Giulio Tremonti e al Ministro Mariastella Gelmini

L’alta formazione, la ricerca e l’innovazione sono gli elementi-cardine della crescita e dello sviluppo di un paese nella società globale della conoscenza. Mentre i nostri competitors europei e mondiali investono in questi settori ingenti risorse e significative percentuali del PIL, in Italia, i finanziamenti, già scarsi, si sono via via ridotti ed il D. L. 112/08 del Ministro Tremonti peggiora la situazione. Il D. L. contiene articoli che impongono tagli pesanti e indiscriminati, che avranno effetti devastanti su università e ricerca pubbliche, e per conseguenza sullo sviluppo culturale e tecnologico del paese.

Nelle università e negli enti di ricerca siamo costretti da anni a lavorare in cronica carenza di fondi. Con il D. L 112/08 si è superato ogni limite. Vengono infatti introdotte misure, come il taglio dei fondi di finanziamento ordinario e il sostanziale blocco del turnover, che causeranno rapidamente la paralisi, azzerando le possibilità di crescita e rinnovamento degli atenei e le speranze di carriera di giovani migliori, che saranno costretti – come già avviene – ad andare a lavorare per i nostri competitori. Inoltre, l’art. 16 del D.L, che offre la ‘libertà’ alle Università di trasformarsi in fondazioni, appare un rimedio tecnicamente ben poco efficace e segnala un forte regresso culturale del Paese nel dichiarare la propria indisponibilità a investire nel sistema pubblico. L’università italiana rischierà così di trasformarsi in uno pseudo-liceo, contenitore di una didattica povera e minimale, esamificio da cui la ricerca scientifica sarà espulsa, come un corpo estraneo.

Un primo passo verso il risanamento avrebbe dovuto prevedere l’attuazione di un sistema serio, severo e trasparente di valutazione per tagliare le sacche d’improduttività, colpendo senza esitazione fannulloni e nepotisti. Con il D. L. 112/08 ed i suoi tagli ‘lineari’ (ovvero uguali per tutti), invece, si penalizza la parte migliore degli Atenei e dei centri di ricerca, quella che lavora, produce e studia, pur tra mille difficoltà. Si tratta di una reale emergenza, un colpo mortale per la cultura, l’istruzione e la ricerca pubblica nel nostro paese.

Per evitare che l’Italia scivoli irrimediabilmente verso un inarrestabile declino culturale, sociale ed economico, invitiamo il Ministro Tremonti ed il Governo a rivedere drasticamente gli articoli del D. L. 112/08 che riguardano l’università, introducendo allo stesso tempo strumenti di valutazione affidabili e internazionalmente riconosciuti per intraprendere un vero risanamento del sistema italiano dell’università e della ricerca.

Si può aderire alla petizione andando all'indirizzo web http://www.petitiononline.com/ricerca1/petition.html

lunedì 14 luglio 2008

I tagli del decreto Tremonti: per protesta rischia di saltare il prossimo anno accademico.

Il premo nobel Mario Capecchi ha di recente detto che “senza ricerca scientifica viene meno lo sviluppo di un paese e si aggrava la crisi economica”. Ma il ministro Tremonti non è d’accordo e nel suo recente decreto legge ha infierito su ricerca e università pubbliche, con tagli pesanti e indiscriminati.

Per tappare il buco di denaro creato dalla populistica cancellazione dell’ICI e dal salvataggio dell’Alitalia, Tremonti saccheggia sadicamente le tasche già mezze vuote delle Università. Tagli drastici ai fondi per il funzionamento e per la ricerca, forte limitazione delle assunzioni, riduzione degli scatti stipendiali e privatizzazioni insensate: si tratta di misure che causeranno la paralisi, azzerando le possibilità di crescita e rinnovamento degli atenei e le speranze di carriera di giovani e meno giovani. Anche grazie all’incremento delle ore dedicate dai docenti alla didattica, l’università si trasformerà in uno pseudo-liceo, un contenitore di didattica, povera e minimale, un esamificio da cui la ricerca scientifica sarà espulsa, come u corpo estraneo. Le scellerate misure di Tremonti costringeranno, inoltre, gli atenei a triplicare le tasse d’iscrizione per rastrellare i fondi necessari alla sopravvivenza.

Il buon senso suggerirebbe di tagliare le sacche d’improduttività grazie ad una seria valutazione, ma Tremonti non colpisce fannulloni e nepotisti, non pota rami secchi, preferisce penalizzare la parte migliore degli Atenei, quella che lavora, produce e studia. Allo stesso tempo, elargisce finanziamenti ad personam ai centri “d’eccellenza” privati da lui stesso istituiti. Si tratta di una reale emergenza, il più violento e rozzo attacco mai sferrato contro la cultura, l’università e la ricerca pubblica nel nostro paese dal dopoguerra in poi. Un attacco che ha generato un malcontento dilagante: da Torino a Cagliari, da Firenze a Napoli, da Bologna all’Aquila, da Milano a Roma, da Venezia a Palermo, docenti, personale tecnico-amministrativo e studenti organizzano assemblee e minacciano di bloccare l’apertura del prossimo anno accademico. Si penalizzeranno gli studenti? Sarebbero penalizzati comunque dall’aumento delle tasse universitarie e da servizi sempre più scadenti. Caro Tremonti, pensaci bene, si preannuncia un autunno davvero bollente.

sabato 5 luglio 2008

Tremonti prende ai poveri per dare ai ricchi

Mariastella Gelmini, Ministro di istruzione, università e ricerca, ha recentemente dichiarato che la distribuzione dei fondi alla ricerca e in parte anche la retribuzione dei ricercatori saranno basate sui risultati e quindi bisognerà adottare criteri di valutazione riconosciuti a livello internazionale. Bene, ma nel frattempo “Robin Hood” Tremonti, ministro dell'Economia e delle Finanze, scocca dal suo arco un decreto che contiene numerosi tagli indiscriminati che affosseranno definitivamente l’Università e la ricerca pubblica: scatti stipendiali degli universitari da biennali a triennali a parità d’importo; taglio del fondo di finanziamento ordinario (il denaro per stipendi e funzionamento degli Atenei); limitazione di assunzioni e concorsi; possibilità per le Università di diventare fondazioni di diritto privato, col rischio di devolvere patrimonio pubblico ai privati. Come se non bastasse, l’esito della valutazione dei progetti di ricerca di interesse nazionale (Prin), una delle poche fonti di finanziamento pubblico per la ricerca di base, è congelato perché Tremonti ancora non sa dirci se ci sarà la copertura finanziaria.

Cara Gelmini, il suo collega dell’economia fa esattamente il contrario del prode Robin Hood, prende ai poveri per dare ai ricchi. Infatti, da una parte impone i tagli indiscriminati dei fondi destinati agli Atenei e alla ricerca pubblica per ottenerne lo smantellamento e dall’altra elargisce finanziamenti privilegiati e generosi ai cosiddetti “centri d’eccellenza” privati, alcuni già ben foraggiati dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Ad esempio, l'IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) di Genova, avrà ulteriori denari derivati dalle “dotazioni patrimoniali" della Fondazione IRI e sarà depositario esclusivo dei progetti di ricerca di eccellenza, non si sa bene in virtù di quali meriti. Perché tanta benevolenza nei confronti dell’IIT? Guarda caso l’IIT è stato istituito da Tremonti stesso nel precedente governo Berlusconi ed è presieduto dal direttore generale del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Si tratta di un ennesimo caso di conflitto d’interessi e di un sistema di finanziamento agevolato e ad personam della ricerca privata, per giunta parallelo a quello del Miur. Cara Gelmini, c’è poco da stare allegri.

Patrizio Dimitri