martedì 12 luglio 2016

Laboratorio di Genetica della Sapienza chiuso per caldo

Da 14 anni dirigo il laboratorio di Genetica della Drosophila che afferisce al Dipartimento di Biologia e Biotecnologie "Charles Darwin" (sezione di S. Lorenzo), uno dei più grandi e produttivi dipartimenti dell'Università Sapienza e del nostro paese. Insieme ai miei collaboratori studiamo la cromatina, una "sostanza" biologica composta da DNA e proteine presente nel nucleo cellulare, la cui struttura dinamica è correlata ai processi di attivazione e repressione dell'attività dei geni. Le alterazioni della cromatina possono avere delle ripercussioni anche gravi sul differenziamento cellulare e nella specie umana causano diverse sindromi di alterato sviluppo e fenomeni di cancerogenesi. Recentemente, un nostro articolo che discute le basi molecolari della rara sindrome Floating Harbor è stato pubblicato sulla rivista Journal of Medical Genetics.
Le nostre ricerche sono state finanziate dall'Istituto Pasteur Italia - Fondazione Cenci Bolognetti, dal MIUR, dalla Fondazione Roma e dal NIH (National Institutes of Health, USA) e i risultati sono stati pubblicati su riviste internazionali di ottimo livello, guadagnando di recente la vetrina del sito Sapienza e suscitando l'interesse di vari media tra cui Panorama e Le Scienze.
http://www.uniroma1.it/notizie/sindromi-genetiche-sulle-malformazioni-cranio-facciali
www.panorama.it/scienza/salute/ricerca-studio-sapienza-fa-luce-sul-lato-oscuro-dna-grazie-a-moscerino/
http://www.lescienze.it/lanci/2014/06/25/news/la_sapienza_universit_di_roma_yeti_una_piccola_proteina_dalle_grandi_responsabilit-2194194/
Ebbene, a causa della rottura di un fancoil, in questi giorni nel nostro laboratorio è impossibile lavorare perché la temperatura ha superato i 30 gradi (vedi foto).
E se volessimo installare un vero condizionatore dovremmo pagarlo con i soldi dedicati alla ricerca, perché non è previsto che queste spese siano a carico del Dipartimento.
Come è possibile immaginare,le condizioni ambientali estreme rendono il laboratorio inagibile, mettono a rischio costose apparecchiature, alterano reagenti chimici e danneggiano delicati materiali biologici. Inoltre, la situazione è ovviamente incompatibile con le attività di lavoro e di studio che io e i miei collaboratori svolgiamo quotidianamente.
Circa 20 giorni fa è stata richiesta la sostituzione dell'apparecchiatura all'ufficio tecnico della Sapienza con invio di preventivo da parte di una ditta specializzata. In seguito ho scritto personalmente al capo della Termogestione, Ingegner Smith, sollecitando la sostituzione dell'apparecchiatura, ma a parte una lapidaria risposta, nulla è accaduto e siamo stati costretti a chiudere il laboratorio: non avevamo alternativa, abbiamo dovuto farlo con grande senso di frustrazione.
Ho deciso di denunciare pubblicamente questa grave situazione anche per dare un segnale positivo ai giovani del laboratorio, per non accettare in silenzio quello che ritengo un vero insulto, per evitare che tutto ciò accada nella totale indifferenza e anche per dare ai non addetti ai lavori un'idea delle condizioni in cui molti docenti e ricercatori sono costretti a vivere e a lavorare quotidianamente, a causa di incomprensibili e croniche lentezze burocratiche. E pensare che basterebbe anche solo un minimo livello di efficienza.
E poi ci chiedono di svolgere i nostri compiti diligentemente, ci impongono carichi didattici sempre più onerosi, ci costringono a compilare una serie innumerevole di inutili formulari, ci soffocano con la burocrazia, ci distolgono dalla ricerca, ci tagliano gli scatti stipendiali e infine ci sottopongono alla valutazione della ricerca (VQR) secondo i parametri quantitativi dell'ANVUR che non misurano necessariamente la qualità... e poi.. e poi basta...non ci resta che fuggire all'estero!
Patrizio Dimitri, Professore di Genetica
Dipartimento di Biologia e Biotecnologie "Charles Darwin"
Sapienza Università di Roma
http://bbcd.bio.uniroma1.it/bbcd/cv/dimitri-patrizio
https://scholar.google.com/citations?user=4aYXJW4AAAAJ&hl=it