venerdì 31 ottobre 2008

Non linciate studenti e professori, di Patrizio Dimitri

La protesta contro i tagli a scuola, università e ricerca è sempre più forte e incisiva. Una protesta allegra e serena, di occupazioni, assemblee, petizioni e a manifestazioni imponenti come quella che ieri ha inondato pacificamente le strade di Roma. Si è arrivati anche al blocco della didattica; la Facoltà di Scienze della Sapienza ha sospeso lezioni e esami per una settimana, con una mozione approvata quasi all’unanimità. In tutta Italia proliferano anche le iniziative creative e divertenti. Oltre alle già citate lezioni all’aperto, domenica scorsa, studenti e docenti di Fisica e Chimica della Sapienza hanno intrattenuto centinai di bambini di scuola elementare e le loro famiglie, mostrando e spiegando esperimenti per le strade dell’Ateneo. Una bella iniziativa da elogiare.

Dispiace solo per gli scontri di Piazza Navona, avvenuti mentre si approvava il decreto Gelmini. I manifestanti sono stati aggrediti da provocatori di estrema destra, schierati e muniti di caschi e mazze tricolore . E’ stata incredibile l’indifferenza iniziale delle forze dell’ordine che, dai filmati trasmessi su "Anno Zero", dovevano conoscere il capo dei provocatori che a viso scoperto guidava la truppa . "Scontri provocati dalla sinistra" – ha avuto il coraggio di affermare oggi il governo.

Di parole in libertà e mistificazioni da parte del governo e della stampa di regime ce ne sono state molte nei giorni passati. La Gelmini si è paragonata addirittura a Barack Obama (lui lo saprà?), ha rifiutato il dialogo con gli studenti e ha definito la protesta come l’niziativa di pochi. Berlusconi, dalla Cina (con furore) criminalizza le occupazioni minacciando di far intervenire le forze dell'ordine". "Polizia negli atenei? Mai detto” - ribatte il giorno dopo. Poi denuncia i "facinorosi" manipolati da docenti, che hanno il supporto dei giornali. Ma non è lui ad avere il controllo quasi totale di stampa e televisioni? Su quotidiano “Libero”, quasi un ossimoro, Brunetta insiste: “sterile proteste di piazza dei bamboccioni ignoranti e dei baroni opportunisti che li usano. I rettori e i presidi devono chiamare la polizia”. Sempre su “Libero”, il “democratico” Feltri titola “Papponi in cattedra”, ledendo la dignità di tutta la categoria universitaria. Infine, Cossiga in un’intervista al “Quotidiano nazionale” usa frasi gravissime: “Le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale (gli studenti). Non arrestarli che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche i docenti che li fomentano”. Dichiarazioni coerenti con la sua passata attività di Ministro degli interni alla fine degli anni 70. Ricordate l’assassinio di Giorgiana Masi?

La Gelmini si paragona a Obama, Berlusconi vorrebbe essere Bush, Brunetta ha come modello Brontolo o Pisolo e Cossiga si ispira al peggior Pinochet. Ma che paese è mai questo? Se non cambia qualcosa, temo che tra poco nei nostri stadi non ci sarà posto solo per il pubblico…

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