mercoledì 25 marzo 2009

Berlusconi attacca l’Università

Silvio Berlusconi ha recentemente dichiarato alla stampa: “Ogni professore ha il figlio, il cugino, l'amico del figlio, il cognato che ha la cattedra con l'invenzione di un corso di laurea". Da che pulpito, proprio lui noto per aver piazzato in posti strategici parenti e amici. Ricordate l’ascesa di Previti, da avvocato di fiducia del cavaliere a Ministro della Difesa nel 1994, poi condannato per corruzione?

Nepotismo e corruzione esistono nell'ambiente accademico e sono da perseguire, ma non si tratta di mali esclusivi dell’università, purtroppo hanno infettato ogni ambito di questo il paese, soprattutto la politica. E 'doveroso ricordare che negli atenei italiani esistono anche professionalità ed eccellenza, ma non fanno notizia perché una buona fetta di stampa è alla ricerca affannosa dello scandalo e dei fenomeni patologici. E' luogo comune che i famosi “cervelli” siano costretti a espatriare perché discriminati dai docenti; in realtà molti di loro rimarrebbero volentieri e fuggono o non ritornano perché in Italia fanno la fame, a causa della mancanza di fondi.

Le parole di Berlusconi sono parte di un disegno diffamatorio indiscriminato ai danni dell’università, sostenuto anche da molti massmedia, per giustificare i tagli e gli altri interventi del governo. Così si criminalizzano tutti. Così il mondo accademico diventa un informe “blob” di baronia e corruzione che ingurgita tutti, anche i tanti professionisti seri che lavorano in cronica carenza di finanziamenti adeguati e all’università non hanno avuto mai nemmeno un bisnonno bidello.

E alla fine, chissà come, nepotisti e fannulloni rimangono sempre al loro posto e le lobbies accademiche legate alla politica continuano a fare il bello e cattivo tempo. E’ un grande gioco delle parti dove le persone serie e oneste hanno quasi sempre la peggio. Non c’è da stare molto allegri.

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