giovedì 20 novembre 2008

Altro che gavettone, di Patrizio Dimitri

Il 14 novembre scorso una marea di gente ha invaso Roma fino a Montecitorio per protestare contro i tagli indiscriminati a Università e Ricerca e per chiedere meccanismi di valutazione seri e trasparenti che premino il merito, non certo per difendere i privilegi dei baroni. Tra i detrattori, “Il Giornale” di Berlusconi ha definito l’Onda un banale gavettone, ma chi c’era sa che non è così. Si vuole sminuire un fenomeno importante con l’aiuto di opinionisti di regime che mistificano la realtà descrivendo gli studenti come idioti lobotomizzati o robot manovrati dai baroni: siamo in pieno oscurantismo, la verità è stravolta tutti i giorni.

Al contrario, ho visto molti docenti “risvegliarsi” da un torpore di anni, appassionarsi nelle assemblee, svolgere lezioni in piazza e unirsi alle proteste civili e fantasiose di studenti e precari, non certo per tornaconto personale. Il piano è ovvio: dividere il fronte compatto dell’Onda che ha radunato le diverse componenti universitarie e che spaventa il governo. E allora vai con le “ruspe della calunnia” a demolire tutti gli Atenei pubblici, descritti solo come covi di nullafacenti e nepotisti: una nenia che va avanti da mesi. Si tratta di un’azione scorretta e gravissima perchè colpisce e svilisce proprio la gente che lavora, i migliori talenti, i cervelli che esistono e resistono in condizioni difficili nei nostri Atenei (e non nella privata e patinata Università Bocconi), equiparandoli a fannulloni e baroni, che invece sono da sempre i loro avversari.

I “demolitori” e gli “ammazzabaroni” di parte quando sparano a zero sull'Università, dimenticano di citare i casi più scandalosi: gli atenei telematici del CEPU o quelli ad personam, come l’Università Korè di Enna, nati nel passato Governo Berlusconi, con la collaborazione di Letizia Moratti, allora Ministro del Miur. Il Rettore della Korè è Salvo Andò, che ha subito vari processi per tangenti e collusione mafiosa, poi assolto solo grazie alla prescrizione. In quell’università il corpo docenti, guarda caso è composto da molti politici ed è stata recentemente consegnata la "Laurea honoris causa" al Ministro Angelino Alfano. E poi ci vengono a fare la morale sulle clientele e le baronie?

Questo governo ha proprio un rapporto difficile con l’etica e la cultura. Lo conferma la recente nomina di Mario Resca, ex-direttore della McDonald’s Italia, a capo della "Direzione generale per i musei, le gallerie e la valorizzazione". Arte e hamburger? Un connubio indigesto o un gesto spontaneo in stile pop-art? Visto che l’arte è il cibo dello spirito, il Ministro dei Beni Culturali Bondi, avrà pensato che un manager della ristorazione di massa fosse la scelta migliore. Buon appetito!

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