venerdì 10 febbraio 2012

I Bandi Prin 2010-2011: come cancellare la ricerca originale e di base

Paesi come Gran Bretagna e Francia hanno steso in largo anticipo documenti di programmazione della ricerca pubblica per il decennio 2004-2014,mentre in Italia ogni forma di seria programmazione sembra misteriosamente inattuabile e da sempre si vive alla giornata. Sebbene la ricerca sia una delle cinque misure per crescere del governo Monti, l’incipit del Ministro Profumo con i nuovi bandi PRIN E FIRB non sembra dei migliori. Ecco alcuni degli aspetti a nostro parere problematici dei bandi Prin.

Vincoli quantitativi
Nel recente bando Prin 2010-2011 (che accorpa due anni a causa dei gravi ritardi accumulati in precedenza) è stato introdotto un vincolo che pone seri limiti alla partecipazione: ogni progetto deve essere svolto come minimo da 5 gruppi di ricerca. Qusato vincolo è stato successivamente portato a 2 per alcune aree, ma non per altre come Scienze Biologiche e Scienzwe Mediche. Una correzione che è quasi peggiore dell’iniziale vincolo, perché rappresenta una sperequazione tra aree, soprattutto tra quelle scientifiche.
Mettere un vincolo che definisce un numero minimo di unità per svolgere delle ricerche scientifiche sarebbe come dire che d'ora in poi in Italia tutti i musicisti devono suonare solamente in orchestre! Se il vincolo non sarà eliminato, si premieranno solo gruppi ampi e accademicamente potenti e si penalizzerà la ricerca di base, per definizione sviluppata da gruppi di dimensioni più ridotte.

Risorse
Ai Prin 2010-2011 sono stati assegnati 175 milioni di euro complessivi per progetti che avranno durata triennale, da dividere per le 14 aree tematiche. Negli ultimi due Prin (2008 e 2009), i meno finanziati della storia, le risorse ammontavano complessivamente a 202 milioni di euro per progetti biennali. E' subito evidente che il budget destinato al Prin 2010-2011 si mantiene intorno ai livelli minimi precedenti, mentre per finanziare adeguatamente la ricerca pubblica sarebbe stato necessario un vero cambiamento di rotta con un aumento significativo del budget.

Procedura di selezione
Le cose non vanno meglio. Anche qui i vincoli numerici la fanno da padrone. Ci sarà una fase di preselezione dei progetti da parte degli Atenei che dovranno scegliere un numero di progetti pari circa all'1% del totale di docenti e ricercatori di ruolo. Nell'area di Scienze Biologiche potranno essere presentati solo 6 progetti. E' stato di recente stato deciso che la preselezione sarà affidata a referees indicati dai coordinatori dei progetti e scelti dall'Università. Non vi è dubbio che ciò favorirà i gruppi più grandi e accademicamente potenti, penalizzerando inoltre quei Dipartimenti e quelle Università che possiedo più gruppi che svolgono ricerche di valore e di impatto internazionale.

Conlusioni
I Prin, istituiti dal primo governo Prodi nel 1996, hanno finora rappresentato la principale fonte di finanziamento pubblico destinata alla ricerca universitaria: con i vincoli contenuti dei recente bando si escludono dalla partecipazione moltissimi gruppi di ricerca universitari di ottimo livello e si penalizza gravemente la ricerca di base, dimenticando che essa è invece da sempre il vero motore del progresso scientifico e tecnolgico (la storia della scienza pullula di esempi a riguardo).
La ricerca per sua natura, non deve essere esclusivamente orientata verso fini predefiniti, o imbrigliata da norme, lacci e cavilli burocratici imposti da governanti e burocrati, se così fosse sarebbe molto pericoloso. Gli unici criteri di valutazione da adottare per l'assegnazione dei finanziamenti dei progetti di ricerca pubblici devono essere qualita' e credibilita' scientifiche del progetto e dei proponenti, tutti aspetti che si possono "misurare" valutando, oltre al progetto, i curricula e le pubblicazioni dei partecipanti, usando gli opportuni indici bibliometrici.

Auspicabili Correttivi
Auspichiamo che il Ministro Profumo introduca i necessari correttivi (abolizione dei vincoli numerici, finanziamenti finalmente adeguati e norme serie di valutazione che riconoscano la qualità). Se ciò non avvenisse, chi finora ha lavorato con entusiasmo e produttività, sarà costretto a arrangiarsi o a chiudere bottega, con gravi perdite di investimenti, conseguenze negative sulla didattica universitaria e ripercussioni disastrose enormi sullo sviluppo culturale e tecnologico del nostro paese.

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