martedì 15 gennaio 2008

IIl papa decide di non partecipare alla kermesse della Sapienza e…. apriti cielo!

Alla fine, il Benedetto XVI ha saggiamente scelto di non partecipare alla kermesse e…. apriti cielo: da Prodi a Veltroni, da Casini a Berlusconi, tutti vorrebbero la testa dei responsabili “fanatici e intolleranti” che hanno osato sollevare un’obiezione. Il Presidente Napolitano ha scritto una lettera al pontefice che verrà letta domani. La Cei parla di "intolleranza antidemocratica e chiusura culturale". Viene da dire da che pulpito. Anche Giuliano Ferrara, uno dei tanti ciambellani di corte, rilascia un commento esilarante: "Dobbiamo vergognarci, e' un vero disonore. Per fortuna non mi sono laureato, altrimenti avrei rispedito alla Sapienza il certificato di laurea con su scritto: "siete un branco di asini". Beh, detto da un cinghiale del suo "peso" politico! Purtroppo, in questo paese di stampo borbonico, in questa repubblica delle banane, non si deve mai protestare contro nessun potente, ma stare sempre a capo chino e subire in silenzio.
L’iniziativa dei colleghi della Facoltà di Scienze è condivisibile, non certo per ostracismo verso pontefice che può mettere piede alla Sapienza in qualsiasi altra occasione, per un confronto aperto. E nemmeno per censurare la forza delle sue opinioni, visto che il papa diffonde il suo “verbo” “urbi et orbi”, come e quando vuole, intervenendo a ruota libera su qualsiasi argomento. Quello che vorrei fosse chiaro, una volta per tutte, è che l’inaugurazione dell’anno accademico di un’università statale è un evento laico e tale dovrebbe rimanere. Come ha già puntualizzato Sergio Pimpinelli, non sono richieste operazioni di immagine, non è necessario ricorrere a ospiti eccellenti per cercare la luce dei riflettori. Se quell’ospite è poi un papa che non ha mai fatto mistero delle sue posizioni eufemisticamente “chiuse” rispetto al progresso scientifico, allora la protesta della Facoltà di Scienze è quasi scontata. Il rettore e il senato accademico della Sapienza avrebbero dovuto immaginarlo. Senza ritornare su Galileo, sono sfuggite altre esternazioni fatte da Benedetto XVI sulle cellule staminali e sull’evoluzione biologica. Purtroppo per il papa e per i suoi poco informati sostenitori, l’evoluzione è un ormai fatto provato da numerose prove sperimentali, le più recenti sono quelle che derivano dall’analisi comparata dei genomi di vari organismi, uomo incluso.

Nessun commento: