mercoledì 16 gennaio 2008

Lettera di Bruno Bertolini al Rettore della Sapienza

Pubblico la lettera di Bruno Bertolini di cui condivido il contenuto.


Caro Rettore,
ho letto con interesse le lettere inviate da Marcello Cini e poi dal gruppo dei fisici, e mi sento di aderire alle idee che le hanno motivate. Come biologo, però, ritengo di dover aggiungere un altro motivo di riflessione a quelli gia dibattuti.
E precisamente la posizione del Pontefice nei riguardi della teoria darwiniana dell’evoluzione. Questa, per i biologi, rappresenta la teoria fondamentale che informa lo status epistemologico e l’interpretazione della natura alla base della loro disciplina.
Nell’ajavascript:void(0)utunno 2006, nella residenza di Castel Gandolfo si è tenuto uno Schülerkreis, una riunione di ex allievi del professor Ratzinger, ora professori in diverse università, e di alcuni scienziati. Il tema del convegno era “Creazione ed evoluzione” (Schöpfung und Evolution), e le relazioni sono state pubblicate nel 2007.
Nel convegno il Papa è intervenuto più volte personalmente, e i suoi interventi sono puntualmente riportati in più pagine.
Il Pontefice aveva più volte manifestato il suo appoggio e il suo plauso alle sortite del Cardinale Schönborn in favore del neocreazionismo, ma in questa occasione si è espresso direttamente e personalmente:
“La teoria dell’evoluzione non è ancora una teoria completa e scientificamente verificata… in gran parte non è affatto dimostrabile per via sperimentale semplicemente perché noi non possiamo riprodurre in laboratorio 10.000 generazioni. Il che significa che ci sono rilevanti lacune nella verificabilità e nella falsificabilità sperimentale a causa dello sterminato periodo di tempo cui la teoria fa riferimento”, tanto per riportare qualche affermazione.
A parte la debolezza epistemologica e la mancanza di conoscenze fattuali delle affermazioni del Pontefice, la sua posizione si inserisce in quel movimento non tanto anti darwiniano, quanto piuttosto antiscientifico, che va sotto il nome di Neocreazionismo o, ammantandosi di una truffaldina pseudoscientificità, di Intelligent Design. Movimento che viene propagandato e diffuso a livello mondiale da gruppi politico-religiosi cattolici, protestanti e anche mussulmani.
Ora ci siamo, la Lectio magistralis è stata ribattezzata Discorso ed è stata separata dall’inaugurazione dell’Anno Accademico con tre asterischi, ma questo non toglie che proprio nella solenne occasione in cui si dovrebbe ribadire l’impegno della Sapienza per una scienza libera e laica, viene invitato chi di questa idea si dichiara avversario, e da posizioni dogmatiche non discutibili.
Con i miei migliori saluti
Bruno Bertolini

2 commenti:

Unknown ha detto...

Condivido pienamente la lettera di Bruno Bertolini, che stimo personalmente. Le sue considerazioni vanno ad aggiungersi a quelle dei colleghi fisici e di altri colleghi (per lo piu' della Facolta' di Scienze).
Peccato che il Rettore non sia neanche stato sfiorato dal dubbio circa l'opportunita' dell'invito ed abbia anzi deciso di additare ai media le voci di dissenso come "cattivi maestri".
Peccato anche che i vari Veltroni, Prodi, Mussi,
Melandri,....abbiano subito stigmatizzato l'intolleranza dei docenti dissidenti senza voler capire le nostre motivazioni. Bastava poco per capire che non si trattava di una campagna intimidatoria nei confronti del Papa come sostenevano in coro: l'Osservatore Romano, il Foglio, Libero, etc. etc.

Se non l'hanno fatto, avranno avuto i loro motivi (elettorali?).

Maurizio Falcone

Patrizio Dimitri ha detto...

Temo di si, l'elettorato cattolico fa gola a molti, Veltroni per primo.