venerdì 21 settembre 2007

Premesse e promesse: perplessità sui fondi destinati al reclutamento straordinario dei ricercatori.

Da parte di Marco Franceschin, Dipartimento di Chimica della Sapienza.


Cari tutti, come personale precario della Sapienza siamo molto preoccupati e un po’ perplessi nel leggere dall’estratto dell’ultimo CdA:

- Concorsi ricercatori universitari. Il Rettore ha informato che il decreto legge n. 147 del 7 settembre 2007 ha stabilito, al fine di garantire una più ampia assunzione di ricercatori nelle università e negli enti di ricerca, di non applicare per l'anno 2007 le disposizioni della legge 296/06 concernenti il reclutamento straordinario dei ricercatori universitari e di destinare in altro modo le risorse non utilizzate per detto anno.

Il decreto citato doveva servire infatti, almeno nelle intenzioni del Ministero, a determinare lo “sblocco” dei fondi destinati al piano straordinario di assunzione di ricercatori, in attesa della riforma, per poter su quei fondi bandire concorsi da ricercatore secondo le “vecchie” cioè attuali regole.

Il testo recita così:

Al fine di garantire una più ampia assunzione di ricercatori nelle università e negli enti di
ricerca, le disposizioni di cui all'articolo 1, commi 648 e 651, della legge 27 dicembre 2006,
n. 296, non si applicano per l'anno 2007 con riferimento alle assunzioni ivi previste e le
risorse di cui ai commi 650 e 652 della medesima legge n. 296 del 2006, non utilizzate per
detto anno sono, rispettivamente, destinate per euro 20 milioni ad incremento
dell'autorizzazione di spesa relativa al Fondo per il finanziamento ordinario delle università
di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a) della legge 24 dicembre 1993, n. 537, e per euro
7,5 milioni ad incremento dell'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 43, della
legge 28 dicembre 1995, n. 549, come determinate dalla tabella C della citata legge n. 296
del 2006. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri
decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

Quindi, nonostante le premesse contenute sia nel decreto che in questo breve stralcio (“al fine di garantire una più ampia assunzione di ricercatori nelle università e negli enti di ricerca”) sembrerebbe che di fatto i fondi non più vincolati al piano straordinario di assunzioni (che non è partito) vadano a finire nel FFO, quindi praticamente nel calderone dove finisce un po’ di tutto: dagli aumenti di stipendio automatici per professori e personale amministrativo alle iniziative di orientamento (e dell’estate romana).

Ne consegue un grave danno per noi precari e una forte contraddittorietà tra premesse (e promesse) e risultati. Certo, nulla impedirebbe al nostro Ateneo di vincolare con chiarezza quei fondi aggiuntivi all’assunzione di nuovi ricercatori, ma sembra che le intenzioni siano di andare in tutt’altra direzione.

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