martedì 18 settembre 2007

Università e Ricerca: il nuovo Rinascimento (dicembre 2006)

Da un intervento di Luciano Modica

La ricerca libera, sia presso le università sia presso gli enti pubblici di ricerca, deve quindi essere sostenuta, aumentandone decisamente i finanziamenti e caratterizzandone meglio regole e competitività senza mortificare o asfissiare finanziariamente alcun settore della conoscenza. Nella proposta di legge finanziaria per il 2007 vi è un intervento in questa direzione. Viene infatti istituito un Fondo per gli investimenti in ricerca scientifica e tecnologica (FIRST), che unifica vari capitoli esistenti di finanziamento ministeriale per la ricerca ma soprattutto ne incrementa notevolmente la dotazione, che passa dai circa 200 milioni di euro del 2006 ai 500 del 2007, confermati per il 2008 e ancora aumentati a 560 nel 2009. In una finanziaria così difficile, un simile aumento annuo (+150%) è da considerarsi davvero significativo ed evidenzia la priorità che il governo assegna al tema della ricerca.
Tra i fondi ricompresi nel FIRST vi sono quelli relativi ai progetti di ricerca di interesse nazionale (PRIN), che sono il tipico luogo del finanziamento della ricerca libera universitaria, e quelli relativi alla ricerca di base (FIRB). L’aumento del FIRST reca dunque maggiori risorse anche ai PRIN e al FIRB. Anzi l’impegno del Ministero è quello che il FIRST sia prevalentemente destinato al sostegno dei progetti di ricerca presentati autonomamente (il cosiddetto bottom up) da gruppi di ricerca presso le università e gli enti pubblici di ricerca, ridando fiato ad un settore abbastanza penalizzato, come dicono anche Levi Montalcini e Calissano, negli anni scorsi. Peraltro al FIRST afferiranno anche altre forme di finanziamento del Ministero, tra cui quelle per le imprese che propongono ricerche in collaborazione con università ed enti pubblici di ricerca (Fondo agevolazioni per la ricerca o FAR), che costituiscono l’altro aspetto della ricerca orientata o finalizzata, nonché quelle per le ricerche orientate dallo Stato (top down) sui grandi temi strategici per l’Italia o sulle piattaforme tecnologiche, secondo quanto contenuto nel Piano nazionale per la ricerca.

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Che dire, cari amici? In questo scritto si favoleggia di 500 milioni di euro! Ma chi li ha visti mai! Purtroppo, a giudicare da quello che è successo ( o meglio, che non è successo) durante questo anno drammatico per l'università e la ricerca in italia, a Luciano Modica e Fabio Mussi deve essere sfuggito qualcosa. Altro che Rinascimento, qui si tratta del più cupo Medioevo.
Se volete saperne di più, cliccate sul titolo del post.
PD

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