sabato 22 settembre 2007

Un intervento di Fulvio Esposito, Rettore dell'Università di Camerino, sul decreto dei PRIN 2007

Caro Patrizio,


Mi permetto di elencarti alcuni dei punti ‘spariti’ o modificati in senso retrogrado, rispetto alla bozza-Modica.

1) Il Comitato guida era di cinque membri. Si è passati a 9, numero pericolosamente più vicino al ‘magico’ 14 (quello delle ‘aree CUN’).
2) E’ stata tolta la possibilità di essere partecipanti a pieno titolo ai progetti di ricerca ad assegnisti, dottorandi, ricercatori in formazione, etc. Ci si è ancora una volta ristretti ai professori e ricercatori di ruolo; un vero ‘schiaffo’ ai tanti giovani non strutturati che avevano salutato con soddisfazione il testo precedente ed una palese violazione della Raccomandazione della Commissione Europea sulla ‘Carta Europea dei Ricercatori’, sottoscritta dal sistema italiano dell’Università e della Ricerca.
3) Era stato introdotto il riferimento dei progetti ai temi di ricerca utilizzato dall’European Research Council, si torna invece alle classiche 14 macroaree disciplinari, abbandonando così un importante aggancio europeo di serietà e internazionalizzazione.
4) Si è tornati ai modelli A (nazionali) e B (locali) della domanda di finanziamento, accantonando così una procedura che semplificava la presentazione dei progetti, senza artificiosi accumuli di moduli con infinite ripetizioni che nessun referee è in grado di leggere davvero.
5) I coordinatori dovevano accludere un loro breve curriculum scientifico e un elenco delle loro pubblicazioni: questo fondamentale elemento valutativo è stato soppresso.
6) Non era prevista alcuna riserva di finanziamento (a parte quella per i giovani) indipendente dalla qualità della ricerca, ed invece si è ritornati alla vecchia regola del minimo del 3% riservato a ciascuna area, indipendentemente dalla qualità dei progetti.
7) Si era introdotta una sigla di ciascun progetto per meglio rintracciare le pubblicazioni collegate al progetto; è stato tolto questo adempimento.
8) Pur mantenendo il principio del referee indipendente ed anonimo, si è re-introdotto un giudizio collegiale.
9) Si è posto un limite massimo di 5 unità operative ad ogni progetto, reintroducendo regole burocratico-aritmetiche che erano state finalmente accantonate.
10) Si è vietato di partecipare a più di un progetto (vedi precedente).
11) Non si sono (invece) poste le basi per raccogliere i dati allo scopo di verificare l’incompatibilità, per ragioni di tempo massimo impegnato, della partecipazione a troppi progetti nell’ambito del FIRST.
12) Si è soppressa la possibilità di esporre i costi (in quota) del personale partecipante al progetto nella linea del modello europeo del full cost.
13) Non sono indicate esplicitamente le tipologie di voci di costo di ogni progetto e, di conseguenza, le regole per una gestione flessibile dei costi che avrebbero facilitato il compito dei coordinatori, senza aggravarli di regole amministrative spesso incompatibili con l’attività di ricerca.
14) Si è tornati ad una quota di finanziamento del 70%, rispetto al 75% che era stato previsto.
15) A fronte di una disponibilità per il finanziamento dei progetti di soli 74 milioni di Euro, si è deciso di retribuire i referees con 250 Euro per ogni rapporto di valutazione.
16) Era prevista una verifica ex post dei fondi propri davvero disponibili, con esclusione immediata di chi non li avesse; si è tornati invece alle verifiche ex ante con inutili e burocratiche dichiarazioni cartacee di rettori e presidenti.

Qualcuno proverà a dirci che le modifiche sono state fatte a seguito dei rilievi della Corte dei Conti. Non è vero: nessuno dei punti che ti ho elencato era stato eccepito nel merito dalla magistratura contabile! Ti sottolineo, con amarezza infinita, che, per quanto riguarda il rispetto nei confronti di quei giovani non strutturati, dei quali ogni giorno cantiamo le lodi definendoli patrimonio irrinunciabile delle nostre sedi di formazione e di ricerca, questo testo è un marcato passo indietro rispetto all’ultimo PRIN del Ministero Moratti. Non aggiungo altro.

Si potrà ancora cercare di rimediare almeno ai guasti più grossi? Non so. Intanto, ti invio un caro saluto,

Fulvio

Nessun commento: